Le ricerche svolte degli ultimi decenni nel campo dell’emissione fotonica ultradebole (Ultraweak Photon Emission, UPE) da parte di organismi viventi sta aprendo nuove frontiere nell’ambito della conoscenza della vita, sia in termini di comunicazione che di organizzazione delle relazioni che governano l’equilibrio e l’omeostasi dei sistemi viventi, dagli aggregati cellulari fino a sistemi complessi come l’uomo.

In questo ambito recenti ipotesi su alcune proprietà peculiari dell’elemento acqua, che compone circa il 70% del peso ed il 90% per numero di molecole del corpo umano, ci portano a riconsiderare il classico paradigma biochimico delineando un nuovo modello che tenga in considerazione anche proprietà collettive di elementi legate ad interazioni con campi elettromagnetici (EM) – di origine biologica o esterna – e mediate dall’elemento acqua.

In questa visione d’insieme si innestano le considerazioni che alcuni gruppi di studio stanno formulando rispetto al concetto di Biocampo.

Il carattere multidisciplinare di queste ricerche non limita la frontiera alla ricerca di base, ma sta già portando ad applicazioni nel campo dell’agricoltura e della medicina, sia per la diagnostica e che per la terapia.

La presentazione sarà seguita da un laboratorio dove saranno esaminate le principali linee guida per condurre sperimentazione nel campo delle bioenergie.

Come esempi concreti verranno illustrati i progetti sperimentali che si stanno organizzando nell’ambito di un gruppo multiprofessionale di ricercatori indipendenti, scuole di pranopratica e laboratori di ricerca.

Oltre ad una carrellata di strumenti reperibili in commercio destinati all’interazione con il biocampo, saranno anche mostrate piattaforme lowcost di rilevamento di biosegnali e condotti semplici esperimenti con acqua e colture di lieviti.

Ai partecipanti verrà consegnata una bibliografia indicizzata sugli argomenti trattati.